..il vero mistero è il viaggio dentro noi stessi non la destinazione. .

Chi ha attraversato quello stato di abbandono totale e di ripudio verso se stessi ha una cicatrice indelebile dentro che ogni tanto torna come una mandala, una nenia, una passacaglia… si trasforma, gli elementi intorno cambiano…ma quel ricordo resta lì.. cresci e vai avanti nella quotidianità, ti realizzi in tante cose eppure quella ferita resta; a ricordarti che ce l ‘ hai fatta ma che resti vulnerabile. Un essere irripetibile e stupendo nella sua unicità , nelle sue fragilità, nelle sue quotidianità e nella sua intimità.

Un essere con i suoi sogni, le sue paure, con il suo peso e il suo mistero…invisibili agli occhi dell’ altro.

… e Ritorno..

Ripubblicato a seguito del testo di Max

4 pensieri riguardo “..il vero mistero è il viaggio dentro noi stessi non la destinazione. .

    1. Hai ragione Topper, il solo fatto che abbia prevalso l’istinto di sopravvivenza è un risvolto positivo. Anche se di certe esperienze, personalmente, ne avrei fatto volentieri a meno non posso negare che hanno contribuito a rendermi la persona che sono oggi. Ciò che ho capito col tempo è che dalla mia storia non posso scappare, certe ferite non si possono cancellare. Cerco di restare vigile e di osservare quello che mi circonda, di dosare le mie parole e di reagire alla sopraffazione come posso. Come hai detto tu; ciò che siamo oggi ci rende orgogliosi di noi stessi , al punto di sentire che ci Apparteniamo come mai prima. Come ha detto Erre qualche giorno fa , certi sorrisi sono i più belli e carichi di significato quando sai la storia che si portano dentro. tiZ

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  1. Le cicatrici fanno parte di noi, non c’è modo di guarire dalla propria sensibilità, c’è modo di conviverci con grande forza di volontà e ancora meglio di vivere più intensamente il bello che la vita può offrire…

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