Siamo sulla banchina di Pozzuoli, al binario 4 aspettiamo che il treno, appena arrivato, riparta. Una coppia sta conversando poco distante da me, lei gesticola portando la testa avanti, come a volere convincere il suo interlocutore, lui abbassa gli occhi, poi rialza la testa di sbieco e portando il torace all’indietro le parla a bassa voce.
Sbuffo, mi accendo una sigaretta guardando attraverso gli occhiali scuri la scena, poi mi assento un attimo perdendomi in una carta gettata a terra …
nell’istante esatto in cui, mentre parli con una persona, ti accorgi che devi scegliere le parole quasi a difenderti da una sua reazione, quello è l’istante preciso in cui hai smesso di essere libero in quel rapporto. Adesso o resti nel compromesso o ti alzi e te ne vai…
Chi l’ha detto che il treno quando passa poi non torna più?
… grazie, aspetto il prossimo…
Da- diario di una pendolare che …. A volte il treno giusto, ti porta alla stazione sbagliata..
E Vase Annure (feat. Fabrizio Bosso): Joe Barbieri
tiZ
A volte scegliere le parole è necessario, anche nel rapporto più intimo, libero, schietto. Serve a non ferire, a non ledere la libertà altrui. Mi piace il tuo perderti in una carta gettata a terra
"Mi piace""Mi piace"
Hai perfettamente ragione, però ci sono occasioni in cui il dover riflettere troppo alle parole da scegliere diventa faticoso. Questa parola la infastidisce, parlare di quell’altra ne fa nascere una polemica. .. diventa sfiancante e tu non riesci più ad essere te stessa.
"Mi piace""Mi piace"
Lo sperimento spesso, soprattutto al lavoro
"Mi piace""Mi piace"