Gente (allegra) idiOta che il (ciel) mediO l’ Aiuta

Paiono fratelli, ignoro se lo siano. Una cartella, mano nella mano. Uno avrà l’età del maturando, l’altro una decina in più. Tutte le mattine e al rientro li incontro, con lo stesso passo, lo stesso sorriso complice. Biondo, il più piccolo, cammina goffo appoggiandosi di tanto in tanto a quella mano familiare. Ogni tanto scambiano qualche parola e un sorriso. Compìti, sereni, allegri, seri, ma mai nervosi o risentiti.
Cercano posto a sedere, li anticipo di poco su questa panchina asettica, in questa metro spenta.

Arriva spavaldo come sempre il ragazzotto coi jeans strappati, i capelli ingelatinati e il sorriso ebete. In mano la solita scatola di accendini e ogni volta è il solito copione: io ferma con la musica sparata nelle orecchie, lo ignoro, lui mi si para davanti e sventola la mano per attirare la mia attenzione.  Ma per tutti i “Mannagg’ a culOnn” ma  ca’ me ne aggia fa’ e’ nu’ accendìn ca’ sott’ ?? che c’è un cartello chiarissimo “Vietato Fumare” !!! Lui non si rassegna e sventola quella mano finché non scuoto la testa o lo rimprovero “Ma lo sai che non puoi vendere nulla qui dentro?” che lui appunta ” E ma io ca’ aggia fa’ ppe campà?”

Che PacienZ !!!

Si avvicina ai due di prima, sorride al giovane, lo tocca, lo accarezza, poi guarda l’altro con uno sguardo compassiOnevole che pare dicere: “Puveriello”! Nessuno dei due parla, solo l’invertebrato biascica due parole, si muove a pietà, come a dimostrare una concessione con l’augurio di vendere qualcosa . Ed è nell’atto di allontanarsi con la sua merce invenduta che il biondino gli alza dritto dritto un bel “dito mediO” nella sua direzione.

Certe commiserazioni trasudano falsità come fosse grasso che cola, inutili, irritanti, pruriginoSe !!
Non aiutano, non insegnano, non dimostrano proprio niente, se non l’evidente distanza che si vuole mettere tra un individuo ed un altro, per fOtuna abbiamo a disposizione il ditO medio …

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