..che siamo mossi sempre dal dare un nome a tutte le cose; ché, dopotutto, ci hanno insegnato da sempre che ogni cosa ha il suo nome. Alle volte che spingiamo ad aprirci, a definirci e invece , poi, restiamo in quella soglia : del non mi confido, non mi svelO, non mi definisco, non chiedo. Come una sorta di stato fluttuante in cui può accadere tutto e non può accadere niente. Sarà vero che finché non dai un nome ad una cosa, ad un rapporto non puoi crearti aspettative e non puoi restare deluso..?
da – ma fare la pendOlare non mi starà chiarendo le idee? – tiz
(perdonami la curiosità. so che te l’avranno chiesto già in molti, ma ti conosco da poco. che differenza c’è tra “o” e “O”?)
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Mentre scrivo , scelgo quali lettere mettere in maiuscolo per due motivi: per mantenere l’attenzione e per dare più enfasi alla parola stessa; ma è una cosa che faccio molto istintivamente. . quando lo rileggo immagino che quella parola prenda forma e per alcuni istanti sia come zoomata !! 😉 assolutamente non ti scusare.
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Le parole sono importanti, i nomi sono importanti, ma solo se non sono gabbie. E a voltelo sono
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Le parole sono importanti se usate con parsimonia..
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Ci sono tante cose che non hanno nome, a volte sono più importanti di tutto ciò che possiamo definire. Le aspettative si hanno anche da quello che non si conosce.
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Vero.. e ci rendono euforici e… vulnerabili.
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