borderline..

Ci si può sentire sOli anche nella reSsa di un vagone, soppressa come una fetta di salume in meZzo a corpi urlanti e ad odori nauSeanti. Lo vedo negli sguardi persi a guardare per terra, nel vuOto o nel paesaggio che scorre. In mezzo al vociare, alle spinte , alla musica che si sente attraverso le cuffie di quello accanto a me, tra le pagine del quotidiano del signore compito che mi sta di fronte (come se quell’habitat non gli appartenesse), tra le manie di contrarre un’infezione della signora che si sfrega le mani con un disinfettante liquido e nel sorriso divertito della ragazza di fianco. Ci si può sentire soli circondati da persone che devi frequentare nella quotidianità, per dimostrare che sAi stare al mondo, che non sei l’acida di sempre, la nata asOciale, dura e impenetrabile, esigente e indifferente a ciò che insegue la massa. Come se la solitudine fosse un disturbo borderline impOsto dalla società e non una libera scelta .
da – diariO di una pendOlare .. è che non mi ero reSa conto di quanto mi foSsi salvata prima .

Paolo Nutini – Iron Sky

2 pensieri riguardo “borderline..

  1. In mezzo alla folla c’è l’esigenza di mantenere il proprio spazio, interno ed esterno, la propria individualità. Si tende ad isolarsi quando il contesto non prevede o permette di sentirsi parte di un gruppo e il viaggio in treno non è quel tipo di situazione; è uno stare tra gli altri salvaguardando se stessi… insomma, sì, ci si può sentire soli, a volte diversi, a volte un “non c’entro niente”, a volte un “che ci faccio qui”….

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