Casi Esistenziali – Le parole non dette

Non so se è perché è giovedì, se mi sono svegliata prima del solito ma questa metro collinare è stranamente sgombra. Assonnata mi reggo al sostegno osservando svogliatamente i quattro seduti davanti a me.
Non ho preso neanche il caffè stamattina, fatico pure a ricordarmi dove devo andare..
Poi una nota stonata mi desta; il maschio seduto più vicino a me ha un cappello di lana bianco in testa e uno scalda-collo azzurro, mi fa pensare per un attimo il ricordo che anche mia figlia li possieda uguali.
Eppure non fa tanto freddo , rifletto, ha una tuta nera un po’ stinta e un po’ lisa , mani tozze e unghie sporche, alle dita 4 anelli: di quelli per bambine con il brillantino al centro, ma non riescono ad arrivare alla fine della falange e si arrestano prima.
Ipnotizzata lo Osservo mentre sposta di continuo quegli anelli da una mano all’altra , da un dito all’altro. Guarda nel vuoto: immobile sguardo che pensa a qualcuno. Di tanto in tanto si passa il pollice e il mignolo ai lati della bocca e si impone di sorridere in un movimento secco; pare se lo ordini. I miei occhi sono diversi ora, mi sento come fossi l’unica ad averlo notato, se prima mi faceva tenerezza nei suoi gesti effeminati adesso mi fa paura, si dondola, sorride, poi si ferma e ricomincia la ricollocazione dei cerchietti.
– Comunicazione non verbale vuole che chi maneggia continuamente gli anelli con fare ascendente/discendente ha desideri sessuali verso il proprio interlocutore o verso la persona immaginata –
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Non lo so se è perché non ho preso neanche il caffè stamattina, se è perché ho visto 10 minuti di “Chi l’ha visto” ieri sera o perché ho avuto il coraggio di guardare il nuovo trailer di IT in questi giorni..ma vorrei tanto non averlo notato.

Ci sono debolezze e privazioni che ci portiamo dentro come sigilli impressi , fuse nella cera lacca della maschera che portiamo addosso, matrice del nostro essere, sopite, domate, inespresse e violente che emergono improvvise nel silenzio di una disavveduta folla..

Il trenO è un cOncentrato di vita Stupendo, solo che lui non lo sa..

tiZ

28 pensieri riguardo “Casi Esistenziali – Le parole non dette

      1. Eheh, ride lei… Volevo fare infatti una foto proprio con le mani e l’anello per il Reflex Blinks di oggi (ovvero di ieri), solo che non ci sono riuscito -.- Comunque io lo faccio sempre quando ho un anello da trapassare.

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  1. inquietante senza dubbio. Il passaggio dalla tenerezza alla paura è un moto repentino. E’ vero che il treno o la metro accomuna i viaggiatori ma …
    Era tempo che non leggevo le cronache della metro collinare.
    Prendi il caffè alla mattina, evita brutti pensieri. 😀

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