L’uomO Stitico e la lampada di Aladino

La Tiziana film feStival present: l’uomo stitico.

Alla banchina del Museo un uomo tiene comiZio. Il tono alto della sua voce mi fa abbaSsare il volume del mp3 su una canZone degli Archive – Taste of blood. Parla animato in piedi diretto ad un uomo seduto in panchina. Concitato racconta, sostiene e asserisce che le sue azioni quotidiane hanno risvolti positivi o negativi sul Bologna calcio.

– No, perché vedete, allora se durante la partita di sky devo andare al bagno allora il Bologna perde: acchiapp’ o pallone sbagliato. Se invece mi trattengo quello vince. –

Silenzio.

Tra gli occhi interessati del suo astante, altri, bassi, fingono di non vedere. Di non mostrare stupore o scalpore chè li costringerebbe a lasciare la panchina, eh sì che quattro sedute per banchina sono poche.
Nell’indifferenza dell’altro il nostro piccolo mondo ne resta illeso.

– Ve lo assicuro, conforta il pubblico inconsapevole, gli amici mi hanno chiesto di non andare più al bagno quando gioca ‘o Bologna, che poi mo non ce l’ho più Sky. Eh, ma che devo fare allo’? Mo divento stitico? Posso mai diventare stiticOO? E che ci vogliamo fare se quando faccio questo o quello poi si avverano le cose? –

Mi allontano in vista dell’arrivo del treno, mentre il commediante intraprende un altro racconto su come il suo corpo sia in realtà una lampada di Aladino…..

Lascio agli altri l’opportunità di strusciarSi contro quel miracoloSo peZz d’Omm, in attesa di venir avverati i desideri più disparati, conscia di perdere forse l’occasione della mia vita entro in un’altra carrozza pronta per un’altra storia, una nuova esperienza o ai prossimi venti minuti di sonno…

Mi chiedo se non sia possibile in questa epoca così social, dove leggiamo tutto di tutti, ascoltiamo, condividiamo spasmodicamente ogni banale gesto quotidiano, lasciare qualcosa al silenzio, all’incondivisibile, al mistero che fa dell’altro un essere realmente attraente.  Così, tanto per capire se vale la pena approfondire o lasciar perdere per sempre…

tiZ

28 pensieri riguardo “L’uomO Stitico e la lampada di Aladino

  1. Questo è il “social” ante-Facebook! La chiacchiera al bar, tra dirimpettaie mentre stendono i panni non sono altro che un bisogno di comunicazione – perché no – delle cose di tutti i giorni, che non ci cambiano la vita, ma ne fanno parte. Il teatralità di certi personaggi – e della nostra gente, tiZ – giunge spesso al parossismo, ma forse è nell’esagggerazzzione – che spesso riconosco come un mio limite – una chiave originale di interpretazione della realtà che ci circonda: una chiave provocatoria, apparentemente aggressiva, ma che vuole essere sdrammatizzante e scardinante di certa comunicazione più pacata. I social network non si sono inventati nulla, ha solo amplificato con esponente logaritmico la diffusione di ciò che condividevano una volta le due signore affacciate ‘n copp’o balcone co’e panni spase. La rivincita delle “capere” 😉

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  2. È il bisogno di comunicare, come, dove e quando non si sa, ma rendere il mondo partecipe di tutto, lecito e no!
    Viviamo in un eterno film di Bellavista! Te lo ricordi il grande Pazzaglia e il suo cavallino rosso?? Ecco, almeno lì c’era la bravura e si rideva…

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