Napoli e la Street Art

A Napoli il colore non manca, si fonde, si amalgama perfettamente nel caOS della città.
Tra le strade del centro storico ed oltre, la street Art si coesa con la malinconia, la contraddizione e le difficoltà di questa meravigliosa città.
Da Alice Pasquini  a Zolta , ai messaggi univerSali di Banksy , con l’incanto di Jorith, fino ai miei preferiti  Zilda e Bosoletti.

Una magia che lascia al passante “spettatore” libertà di interpretare singolarmente ogni opera e l’emoZione che suscita.

 

Esistono organizzazioni che realizzano dei veri e propri tour per conoscere e apprezzare queste opere.

 

Ma anche al pendolare non mancano suggestioni e visioni più o meno comprensibili. Il colore si muove sulle carrozze, lungo tratti ameni, in zone desolate, accompagnando le giornate degli Homeless, distraendo utenti stanchi di aspettare l’ennesimo ritardo, Si alternano in un ballo vivace lungo le rotaie, negli scambi, nei ripetitivi vai e vieni.

In un misto tra l’indignazione e la sorpresa restiamo affascinati da filosofie a noi sconosciute.

E’ un mondo complesso, vasto, quasi misterioso in cui fatico a raccapezzarmi, che non mi resta che fotografare. Pubblicate su Instagram: tiZ

Vi lascio la viSione di questo video in cui l’artista Zilda, dopo centinaia di ore di lavoro, dona i suoi lavori alla città, rendendo scorci sgraziati dei luoghi ricchi di fascino, bellezza e compassione.

 

 

tiZ

 

“Alla domanda: – Che cosa è l’arte? – si potrebbe rispondere celiando (ma non sarebbe una celia sciocca): che l’arte è ciò che tutti sanno che cosa sia.”
“Un’aspirazione chiusa nel giro di una interpretazione, ecco l’arte.”

“L’arte è visione o intuizione. L’artista produce un’immagine o fantasma: e colui che gusta l’arte volge l’occhio al punto che l’artista gli ha additato, guarda per lo spiraglio che colui gli ha aperto e riproduce in sé quell’immagine.”

“L’arte non ha nulla da vedere con l’utile.”

cit. Benedetto Croce

34 pensieri riguardo “Napoli e la Street Art

  1. Questo Museo all’aperto, offre lo spunto della riflessione della conoscenza; un po’ come è accaduto per la metro dell’Arte. È un’Arte questa che citi, che da dentro i musei esce fuori (perché è fuor di dubbio che spesso qui ci troviamo nella “street” solo perchè è in una strada; non vi è più la denuncia sociale ma il bello che si irradia nei luoghi) e offre a tutti la possibilità di scoprire il bello e comprendere quali capacità abbia questo “bello” di indorarci la pillola che sempre più spesso è difficile da far scendere.
    Cosa sia l’arte non lo sapremo mai, perchè è un modo che racchiude in se altri milioni di mondi e di vedute. Quella dell’artista è solo un’altra visione del mondo e di tutto ciò che c’è in esso.

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    1. Che l’arte sia – come il colore – un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta ce lo siamo detti un po’ di tempo fa. Ma come dici tu è questo mondo nei mondi, attraverso gli occhi dell’artista, di chi osserva passando per il vissuto di ogni persona diversa che a suo modo la interpreta a rendere tutto così affascinante. La conoscenza credo venga approfondita da chi quell’opera voglia “sentirla” sua, tatuarsela dentro per andare a richiamarla all’occorrenza.

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      1. Sicuramente, a quel punto poi interviene l’interazione e l’emeozione che riportano alla funzione primaria dell’Arte, quella estetica che sortisce tutta la forza della bellezza. Come te, sono un fan di Bosoletti… che ha portato l’arte fuori dai Musei. A Materdei, alla Sanità e in tanti altri piccolo luoghi della nostra città ha portato il sole!

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  2. Bel post, interessante.
    Anche perchè è un esempio di street art notevole, che ve ben oltre le banalità dilaganti che non sono che sporcare i muri, vandalismo in sostanza.
    Veramente colpiscono i lavori di quest’artista e a maggior ragione se si considerano i contesti in cui li colloca, spesso degradati ma che a questo punto, è come se rinvenissero, riscattati.
    Illuminante il video, l’ho molto apprezzato.
    Brava tiz, hai fatto scoop!!!! 🙂

    Nota: la copertina del tuo blog… altro bis di applausi.

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  3. Definire l’Arte credo sia cosa assai ardua. Non sono molto d’accordo con la visione di Croce o almeno su quello che credo sia il suo significato di utilità dell’arte.
    Aprire le menti, dare spazio a sensazioni, stimolare interesse allora questo sì che è ‘utile’ eccome…
    A citta del Messico ho visto i ‘famosi’ primi murales di Diego Rivera… questi moderni non hanno nulla da invidiare.

    sheraconungrazie

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  4. Mannagia ‘a culonna! Mi era sfuggiata questa tua fantastica passerella di street art, artisiti e città d’arte come la nostra Napoli. Napoli, proprio perché città di contrasti, compromessi, largamente vissuta per strada, i vichi, ‘e vicarielle, ristoranti sempre aperti a ore impensabili a latitudini oltre il Po..Ospitalità, generosità nella gestualità che accompagna il parlare, come per rompere la barriera lingustica e volere mettere a proprio agio il visitatore, così anche questo opere di strada e per strada, mettono l’arte e la bellezza sotto gli occhi di chiunque, anche di chi un biglietto a un museo non lo farebbe o potrebbe fare. tiZ si’ gruoss!

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      1. Eh si lasciamo perdere Zia che se poi ci si mette pure lei, succede Pererott’…comunque se mi impegno, ci riesco a essere stitico di tastiera…Dipende da quanto leggo e cosa leggo…Zia – mo’ ce vo’ – me lo dice sempre: leggi leggero, sopratutto la sera, ca’po’ te si blocca tutto e nun duorme

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  5. Anni fa mi avevano raccontato di un progetto nella metropolitana di Napoli ma fino a che non l’ho visto non riuscivo a immaginare quanto fosse bello. Non vengo a Napoli da tanto ma questo video mi ha fatto venire una gran voglia di partire.

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