Casi Esistenziali – l’uomo dalle tre Lauree

Mi è accanto lungo la linea gialla della metro di Cavour, ciondolante distinto con fare inquietante, un aspetto da vecchio professore tradito dalla trascuratezza della barba e dei capelli stinti.
Sediamo di fronte in questa folla tracotante. Io con il mio libro e lui con la sua valigetta. Ha una movenza teatrale, è agitato mentre chiede continuamente ai suoi vicini di posto quante fermate mancano per il Policlinico. Seduto nella sua giacca a scacchi e nelle scarpe da ginnastica consumate passa da una compostezza ligia ad un brandire di braccia svolazzanti.
A Vanvitelli due ragazze entrano in scena e il palcoscenico muta completamente.
– Avete capito? Quella prima mi manda i messaggini “Ti amo”, ” Mi manchi” e poi un giorno mi dice che non gli servo più. Quella grande C@@a. Che non ce la fa perché siamo tre di noi: il marito, l’amante e io. A me? Quella grande M@@@a , a me che ho tre lauree? “Ti amo, mi manchi” E poi, quella C@@a. Io sono uno psicologo, ma adesso la distruggo. Lei mi sta aspettando al Policlinico. A proposito ma quante fermate mancano? –

Le  due ridono divertite e sodalizzano in questo tradimento subito, e nonostante ci siano almeno sei lustri di differenza lo incalzano.
Si muove con disinvoltura su questo palco quest’uomo esile, con un guizzo negli occhi che inquieta e fa sorridere.

– E ma mo ti faccio vedere che le combino, lei mi sta aspettando al Policlinico dice che il fratello sta male e devo andare a vedere che malattia ha, “Ho bisogno di te”, quella C@@a, ah mo le servo? Mi scriveva “Ti amo”, “mi manchi”. Mo sai che faccio ?- Dice diretto alla moretta. – Mo vado là e gli dico che ha una malattia terribile, incurabile!! Ahhh !!!
EeeH??-

Le rughe della fronte si interrogano come a cercare un’intesa del pubblico non pagante.
Scendo divertita tra le rise di questi corpi ammassati, stanchi, e nell’ilarità dei presenti mi domando :  Malattia Incurabile? Ma non era PsicologO?

E’lafinedelmOndo

 

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