Madeleine è morta.

Certi viaggi in treno sanno di casa, immersi in un cielo plumbeo, nel calore di sconosciuti viaggiatori,  nella miseria di una giornata qualunque.  Certi viaggi sembrano ripercorrere la nostra vita come a poterla rileggere,  come fosse un tema da correggere.  Nel dondolio rassicurante, in compagnia di una vena malinconica la mente torna  in dietro nel tempo.

Madeleine,  al tempo di Twin Peaks, si faceva chiamare così, l’idea  di uno scambio di persona  le dava l’impressione di poter avere una vita diversa. Il profumo delle madeleine di Proust le faceva desiderare di lasciare anch’essa un ricordo nell’altro e non di essere così Invisibile agli occhi del mondo.

Madeleine è stata vittima di un gruppo di bulli per sei anni: ogni giorno, di ogni mese, di ogni singolo momento trascorso fuori casa. Sola nell’indifferenza della folla,  tra gli adulti inerti,  ha ingoiato ogni genere di ingiuria, vessata, messa al muro,  umiliata, minacciata per il solo fatto di esistere.  Accerchiata da ragazzini e ragazzine che non hanno placato le loro offese neanche di fronte al pianto incessante o agli occhi smarriti.  L’oblio le ha fatto compagnia per interminabili giornate,  nessuna delle domande che si è posta ha mai trovato una risposta.  Ridicolizzata per la sua debolezza è andata avanti sperando ogni sera di addormentarsi e di non risvegliarsi più . Nel silenzio, non ha trovato sostegno negli adulti,  rinchiusa come era nella sua timidezza non è riuscita ad emergere neanche innanzi alle occasioni di rivalsa che le si sono presentate.

Era annientata, delusa da tanta crudeltà gratuita.  E troppo codarda per pensare di farla finita.
Madeleine ha resistito. Una voce dentro le parlava mentre si addormentava esausta : ce la farai, devi farcela ! La rinascita è arrivata per vie paradossali, definita borderline, asociale, fredda e dura. Etichettata ancora  !

Madeleine ora è morta!  Il ricordo di ciò che è stato è il midollo osseo di ciò che è oggi.
Certi viaggi in treno ci portano alla mente gli affetti che abbiamo scelto di avere intorno, stretti come un sigillo sul cuore. Ai quattro uomini della mia vita: legami nati così per caso, atavici, uniti da una sinergia misteriosa ma che hanno rivelato il perché nel tempo. Che sanno di musica, di dolore, di comprensione, di risa, di amore. Che hanno il coraggio di restare, nonostante tutto.
Certi viaggi si muovono dentro ai segreti che nascondiamo, nel buco nero di ieri, per non risvegliare ciò che siamo stati, per non dimenticare ciò che vogliamo essere. Forse è vero che alcune persone pur percorrendo strade diverse si ritrovano poi in un cammino comune. con le stesse consapevolezze, le stesse incrollabili certezze.
Per loro sono solo tiZ, non chiamatemi più Madeleine, lei è morta.

[questo testo è stato scritto per un concorso su i Discutibili a cui non ho mai partecipato  per pura viltà. oggi a seguito dell’annuncio di Roberto Emanuelli l‘ho così espresso ]

write on Beth Hart – Leave the light On 

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33 pensieri riguardo “Madeleine è morta.

  1. madeleine. all’inizio credevo volessi parlare delle madeleine sister (altra storia di raccontare). curioso, pensavo, che questo nome si porti dietro sempre così grande sofferenza.
    grazie per aver condiviso questi tuoi pensieri e vissuti così personali. non c’p concorso che tenga, come giustamente scrive roberto.

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  2. Un moto istintivo d’amore verso Madeleine che forse è morta, ma grazie a lei esiste Tiz. E’ la tua genealogia e le radici vanno sempre ricordate per capire chi siamo. Un pezzo davvero toccante, non solo perché commovente, ma perché tocca rami della mia genealogia.
    A Roberto, poi, ho già detto…

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  3. Non conosco i termini del concorso ma senza dubbio il tuo post è forte, intenso e profondo nel descrivere in poche righe il disagio di Madeleine, vessata e lasciata in balia di se stessa, mentre nessuno ha capito il suo dramma.
    Sarà stata codarda ma per il semplice fatto che non si è lasciata asfaltare dagli altri, vuol dire che ha coraggio e determinazione.

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